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Storia e Cultura

Immerso nel cuore di una piccola valle, incisa dai respiri del torrente Talloria e impreziosito da colline pettinate a vigneto e noccioleto o colorate da campi e coltivi, il borgo di Sinio si caratterizza per una struttura urbanistica di origine medievale che vede una disposizione a scudo araldico a griglia ortogonale con le tre vie principali che si congiungono (quasi a punta) in basso, all’ombra dell’imponente casaforte quattrocentesca. Voluta dai marchesi Del Carretto dopo il 1448 in parziale sostituzione dell’antico maniero medioevale e riqualificata più volte nel corso dei secoli, quest’ultima ospita oggi un’importante struttura turistico-ricettiva e conserva sul muro esterno un altorilievo del celebre scultore Umberto Mastroianni.

Due passi per il centro storico. Muoversi tra le vie di Sinio per respirare appieno un’atmosfera agreste che profuma di storia e di natura, percorrendo le tre parallele più interne (Cavour, Roma e Loggero) o camminando su via Regina Margherita e Piazza Marconi (già piazza Castello). Proprio su quest’ultima si sporge la storica casaforte, la cui facciata è contraddistinta da pregevoli finestre bifore, dal grande arco ogivale d’ingresso e da un affresco quattrocentesco, restaurato di recente, che raffigura Sant’Antonio Abate e San Sebastiano con al centro la Madonna col Bambino. Un intreccio urbanistico ordinato che guarda al passato, insomma, ma che ben riflette anche il futuro di queste terre, sospese tra le Langhe più conosciute e quelle più recondite e selvagge, ma non per questo meno affascinanti.

Gli Oratori dell’Annunziata e di San Sebastiano. Da un lato di Via Regina Margherita, si trova l’Oratorio dell’Annunziata, popolarmente conosciuto come “chiesa dei Battuti”, di origine seicentesca ma profondamente modificato nel corso dell’Ottocento, realizzato su un’unica navata e oggi teatro e sede della Compagnia del Nostro Teatro di Sinio. Adiacente a Piazza Don O. Marchisio, è situata la cappella suburbana di San Sebastiano, anch’essa di origine seicentesca e un tempo annessa al limitrofo lazzaretto (da cui deriva l’intitolazione al Santo taumaturgo), dalla pianta longitudinale con abside semicircolare di pari altezza alla navata e con portico arcuato nel prospetto principale, ristrutturata negli anni Ottanta del Novecento e divenuta oggi un laboratorio tecnico al servizio della compagnia teatrale e della Pro Loco.

Il respiro del sacro. Sono molti altri gli edifici religiosi degni di nota che impreziosiscono il territorio di Sinio. La parrocchiale di San Frontiniano, innanzitutto, probabilmente progettata da Carlo Emanuele Rangone di Montelupo a croce greca allungata con un’abside a ferro di cavallo e costruita in sostituzione dell’antica parrocchiale; la caratteristica chiesetta campestre di Sant’Eufemia, edificata a pianta rettangolare e con abside semicircolare, un tempo appartenuta al Monastero del Santo Sepolcro in Lombardia e poi alle suore di Nostra Signora delle Grazie di Castino; la cappella campestre di S. Antonio da Padova; il pilone votivo in località Lirano, infine, voluto dal conte Vassallo di Castiglione Falletto un tempo proprietario del Castello di Sinio e costruito in posizione dominante, a pianta triangolare con tre facciate dotate di nicchie con figure dipinte.


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